sabato 8 marzo 2014

Sto leggendo Stanno tutti bene tranne me di Luisa Brancaccio


Luisa Brancaccio è tornata. E siccome - lo sapete - non amo gli spoiler, né farli né riceverli, vi segnalo il suo libro quando sono ancora circa a metà, e cioè alla pagina che contiene la frase riprodotta in copertina, "Il muro che li separa è solo un incidente". Se vi stavate chiedendo che fine aveva fatto Luisa, dopo la pubblicazione di "Seratina" in Gioventù Cannibale, la Luisa scrittrice intendo, ecco qua, stava preparando mentalmente il terreno per quello che sarebbe stato il suo primo romanzo.
Stanno tutti bene tranne me vuol essere una testimonianza di ottimismo? Non so, la frase in copertina lo farebbe pensare, anche se a me questo libro ricorda tanto (con le dovute differenze di scrittura, storia e tempi narrativi) la disperazione di cui era permeato lo spettacolo di Pippo Del Bono, Questo buio feroce, che è rimasto inciso nella mia mente al punto da dedicargli un passaggio nel mio romanzo Sacramenti
Siamo animali da macello, in fin dei conti, e la solidarietà, anche se siamo divisi dai muri, ma condividiamo lo stesso cielo come diceva Shakespeare è l'unica cosa vera che ci resta. 

Lascio il libro alla vostra lettura  con un piccolo appunto finale. Einaudi, che è una casa editrice prestigiosa, poteva spenderli, due soldi in più, per accompagnare l'esordio nel romanzo della mia amica Luisa, due soldi in correzioni di bozze e un po' di editing. (Einaudi, se hai bisogno di qualche redattore in più, conosco tanti giovani che cercano lavoro.)
Un tempo, scrivevo loro lettere di protesta, ora non lo faccio più ma l'amarezza è la stessa. Per fortuna,credo, Luisa mi consolerà anche di questo.